Come tutti i tumori, anche il tumore del colon-retto è una conseguenza della crescita incontrollata di cellule
Il tumore del colon-retto è un cancro che si forma nei tessuti del colon (la parte più lunga dell’intestino crasso) o del retto (la parte dell’intestino crasso più vicina all’ano). Si tratta di uno dei tipi di tumore maggiormente aggressivo. Fortunatamente, però, la ricerca continua. Fondamentale, in questo tipo di patologie, la prevenzione.
Come tutti i tumori, anche il tumore del colon-retto è una conseguenza della crescita incontrollata di cellule. In questo caso di quelle epiteliali della mucosa che riveste internamente la parte interna dell’intestino.
I tumori dell’intestino nascono soprattutto nel colon e nel retto, mentre i tumori del piccolo intestino e del canale anale sono molti rari (2-3 per cento di tutti i tumori del tratto digerente). I tumori del colon sono quasi tre volte più frequenti dei tumori del retto. Si manifestano con modalità diverse sia a livello clinico sia molecolare.
Secondo le stime GLOBOCAN 2020 fornite dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), il tumore del colon-retto rappresenta il 10 per cento di tutti i tumori diagnosticati nel mondo, ed è terzo per incidenza dopo il cancro del seno femminile (11,7 per cento) e del polmone (11,4 per cento). Oggi sappiamo che l’alimentazione può darci una mano contro questo grave male. Ma è fondamentale soprattutto la prevenzione.
Gli uomini che seguono una dieta sana a base di cereali integrali, verdure e legumi, sembrano associati a un rischio minore di sviluppare il cancro del colon-retto. Lo screening importante come quello del colon retto che può permettere di diagnosticare in tempi precoci una malattia che altrimenti si potrebbe trasformare in una patologia letale e, ancor prima molto dolorosa.
I test utilizzati per lo screening del tumore del colon-retto sono due: la ricerca di sangue occulto nelle feci (SOF) e la rettosigmoidoscopia. Fondamentale il primo, da eseguire ogni 2 anni nelle persone tra i 50 e i 69 anni. L’esame consiste nella raccolta (eseguita a casa) di un piccolo campione di feci e nella ricerca di tracce di sangue non visibili a occhio nudo.
La rettosigmoidoscopia, invece, va eseguita una sola volta all’età di 58-60 anni.
Si tratta di un esame endoscopico, che consiste nella visualizzazione diretta, tramite una sottile sonda flessibile dotata di telecamera, dell’ultima parte dell’intestino (il sigma e il retto). E’ qui che si sviluppa infatti il 70% dei tumori del colon retto.
Infine, anche la colonscopia, che è anche uno strumento terapeutico. Nel caso venisse confermata la presenza di polipi, consente, infatti, di rimuoverli nel corso della stessa seduta. I polipi rimossi vengono successivamente analizzati e, in base al loro numero, alle loro dimensioni e alle caratteristica delle loro cellule, vengono avviati percorsi terapeutici e di controllo ad hoc.
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