Attenzione a tutte le mamme e non solo: c’è una verità che i vostri figli non raccontano sull’Università, scopriamo di cosa si tratta.
È una verità sempre più attuale e presente nelle vite di tutti gli adolescenti o anche solo giovani adulti che si approcciano al mondo dell’istruzione, eppure intorno a essa c’è ancora troppa menzogna e voglia di nascondere le proprie debolezze. Ogni giorno, ormai, veniamo letteralmente bombardati sempre di più da quelle che sono le tragiche storie di giovani universitari finite in rovina: il peso della scuola e delle aspettative, per tantissimi, è troppo e questo infatti li porta a gesti estremi.
Neanche a farlo apposta, proprio in questi ultimi, sono tantissimi i giovani studenti in particolare delle università che stanno aprendo il proprio cuore e soprattutto alzando la propria voce per riuscire a creare uno spaccato di realtà quotidiana. Per troppo tempo, e soprattutto a causa della pandemia da Covid, gli studenti sono stati trascurati, ignorati e messi in secondo piano.
Spesso e volentieri, infatti, l’attenzione dei genitori e delle istituzioni è interamente concentrata sugli adolescenti: sugli studenti sì, ma su quelli più giovani e considerati per questo motivo più fragili e soprattutto più bisognosi. Quello che però in realtà non molti sanno è che così facendo si sta ignorando un problema sempre più in crescita: ovvero quello di un vero e proprio disagio generazionale che si può trovare nelle università italiane.
Verità, ecco quello i figli non dicono sull’Università
A testimoniarle, in particolare, è una ricerca condotta dal Corriere della sera che ha deciso di condurre un indagine a campione proprio sugli studenti delle università: proprio loro che, in questi ultimi tempi, si sono trovati al centro di dibattiti e polemiche a causa di un mancato funzionamento equilibrato nel loro percorso di studi e di formazione, con conseguenti tragici epiloghi per i più fragili e insicuri.
Secondo quanto evidenziato da questa indagine, infatti, è emerso come almeno uno studente su tre in età da università ha l’abitudine di non essere sincero con i propri genitori: si comincia quasi per caso fino a quando la situazione non sfugge del tutto di mano. Non è infatti poi così atipico incontrare studenti che dicono qualche bugia di troppo, omettendo bocciature o ancora inventando esami a cui si è stati promossi e presenti nel proprio libretto.
Ma non finisce certo qui: sempre secondo queste stime, infatti, è emersa una più che triste realtà. Se venisse scoperto, infatti, almeno il venticinque per cento degli studenti presi in esame a campione afferma che si lascerebbe guidare unicamente dalla disperazione. Si tratta di una situazione, questa, descritta in modo senz’altro crudo, con numeri inequivocabili e oggettivi: una situazione che si mostra in tutta la sua fragilità e tragicità, e che pone le sue basi proprio in tutte quelle falle del sistema istituzionale italiano che per troppo tempo sono state ignorate. È arrivato, adesso, il momento di non fare più finta di nulla: l’equilibrio psicologico degli studenti è importante, se non addirittura fondamentale.