Verso l’abolizione del superbollo: cosa accadrà e chi sarà costretto a pagarlo comunque

L’esecutivo Meloni intende abolire il Superbollo, una tassa che si attua sulle auto la cui cilindrata è grande.

Il governo sarebbe intenzionato ad attuare un intervento sulle micro tasse, tra cui il Superbollo. Questo bollo riguarda auto di grossa cilindrata.

Superbollo auto: verso la cancellazione della tassa
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Nel dettaglio, l’imposta prevede che le suddette macchine paghino 10 euro al kW per kW al di sopra dei 251 cavalli. Da quanto spiega il vicepremier Matteo Salvini, l’intento è quello di, «grazie all’intesa con il Mef del ministro Giancarlo Giorgetti», «abolire il superbollo auto. Significa cancellare una tassa odiosa, dare ossigeno al mercato, sostenere nei fatti un settore prezioso che coinvolge, in modo diretto e indiretto, milioni di famiglie».

Il Superbollo fu introdotto nel 2011 dall’esecutivo Monti, e per l’appunto, prevede che auto di grossa cilindrata paghino 10 euro al kW per kW che oltrepassi 185, ovvero 251 cavalli. Questa potenza è stata ormai introdotta anche in berline di tipo medio, come ad esempio Suv, e persino da compatte.

Questa micro tassa si attua sui motori termici e non sulla parte elettrica. Per cui, una Peugeot 508 PSE non pagherà il super bollo anche se la sua potenza è pari a 360 CV (264 kW). La ragione sta nel fatto che l’1.6 benzina raggiunge 200 CV, e gli altri 160C sono parte elettrica.

Superbollo: quando potrebbe essere abolito

Come riporta Il Mattino, il presidente ACI Angelo Sticchi Damiani, ha commentato quanto preannunciato dal vice ministro Maurizio Leo.

Superbollo: quando potrebbero abolirlo
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Sticchi Damiani si mostra contento di questa notizia, considerando tale tassa “tanto iniqua quanto inutile”. Secondo il presidente dell’Automobile Club d’Italia, infatti, si tratta di una micro imposta che rappresenta «un’anomalia il cui unico effetto è quello di distorcere e deprimere il mercato automobilistico nazionale, che annovera, tra l’altro, i più prestigiosi costruttori automobilistici mondiali. La sua abolizione riconsegnerà piena libertà nella produzione e nell’acquisto dell’auto, senza artificiali limitazioni».

Dello stesso parere è l’onorevole Riccardo Augusto Marchetti, che ha asserito che tale imposta «non ha apportato alcun beneficio alle casse dello Stato, ma solo perdite in termini di minor gettito sia ai fini dell’Iva che dell’imposta di bollo».

Già nel 2013 si era parlato di abolire questa supertassa, tant’è che alcune associazioni di settore avevano fatto appello al governo Letta perché l’imposta fosse ritirata. Finora, però, non c’era mai stata alcuna abolizione di questo bollo.

A quanto pare il nuovo esecutivo, nella delega fiscale, avrebbe tutta l’intenzione di cancellare la suddetta tassa. Si vocifera che l’approvazione potrebbe giungere già entro l’estate, e poi tra settembre e dicembre potrebbero arrivare i decreti legislativi in merito.

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